Christopher Blog

sobota, 22 września 2007


Bricola e corrente di marea a Lignano

Continua questo incredibile Gennaio, fatto di assenza di freddo, assenza di sole, assenza di pioggia e... assenza di vento! Io ci provo ogni weekend a Lignano, ma Eolo suggerisce di concentrarsi su altri aspetti. Ed allora ecco piccoli lavori su Aries II. La stagione è alle porte e tra qualche giorno carico baracca e burattini e torno in quel di Monfalcone. Nel frattempo sono riuscito comunque a fare qualche test di virata e di assetto di bolina. Cose nuove, teoricamente più efficaci. Vedremo. Anche il lavoro in palestra prosegue. 3 sedute di workout alla settimana intervallate da 2 giorni con 1 oretta di corsa ciascuno. Stretching a manetta. Tra qualche giorno dovrebbe poi arrivare i nuovi materiali acquistati dal buon Steve Cockerill: nuova scotta Polilite 7mm e nuove "control line" per base e cunnigham ed anche un paio di libri tra cui "Sail Fitter" del neo Campione Mondiale (e over 35!) Michael Blackburn.

Riceviamo e pubblichiamo una comunicazione ricevuta dall'amica Paola Scacciavillani, che salutiamo caramente, dell'associazione culturale ACANTO.


FIOCCO ROSACELESTE IN CASA ZEUS !!!!!
(Per chi ancora non lo sapesse "Zeus" è il giornale con il quale collaboro curando la rubrica "Una gita a..." Paola Scacciavillani)

Siete tutti invitati a partecipare ai grandi festeggiamenti per la nascita del nuovo giornale del nostro editore Luca Leonardi, si, avete letto bene è nato L’URLO. No, non in sostituzione di ZEUS, ma un nuovo giornale tutto umbro: nasce a Foligno dove verrà distribuito gratuitamente. E non finisce qui perché Luca, non riuscendo a clonarsi, ha avuto un’idea migliore: ha coinvolto come socie due donne molto…moltissimo in gamba, che oltretutto, come se non bastasse, sono anche due splendide ragazze. Vi ho incuriosito abbastanza? Si,? Bene, Luca invita tutti gli amici che vogliono festeggiare con lui, Tiziana e Simona, alla grandissima festa per la nascita del nuovo giornale divertimento garantito per tutti, Luca Leonardi & C. stanno predisponendo tutto alla grande, l’ospitalità degli Umbri è una sicura garanzia per l’ottima riuscita di feste, pranzi, cene….
Per l'occasione stiamo organizzando il 18 e il 19 novembre prossimi: week end in Umbria.

Sabato 18 gita a Spoleto, Assisi e Foligno, Domenica 19: Spello e Trevi

Programma:
sabato 18 novembre, ore 8 partenza con pullman dal Metro Drive In
ore 10.30 circa arrivo a Spoleto, incontro con la guida ed inizio della visita guidata al Ponte delle Torri, alla Fortezza, alle mura umbre, visita al Duomo dove potremo ammirare gli affreschi del Lippi, visiteremo inoltre la Piazza del Mercato, l'Arco di Druso e Germanico e il Teatro Romano. pranzo libero e partenza per Assisi dove nel pomeriggio visiteremo la Basilica di Santa Chiara, la Fortezza, la Chiesa Nuova, Piazza del Comune, la Basilica di san Francesco con affreschi di Giotto, Cimabue e Lorenzetti.
Tardo pomeriggio arrivo a Spello e sistemazione presso l'hotel "La Bastiglia" dove ci prepareremo per partecipare alla festa per la nascita del giornale "L'URLO". La festa, che vedrà la partecipazione delle più alte cariche comunali e provinciali, si svolgerà a Foligno nel bellissimo e prestigioso Palazzo Giusti Orfini (si suggerisce un abbigliamento elegante per le signore e per i signori giacca e cravatta).
domenica mattina ore 11 incontro con la guida per la visita della città di Spello dove vedremo il Belvedere con Porta dell'Arce e i resti della Fortezza, Porta Venere, la Chiesa di S. Andrea con tavola del Pinturicchio, la Collegiata di Santa Maria Maggiore con affreschi del Pinturicchio e del Perugino, Porta Consolare e passeggiata nei vicoli caratteristici.
Costo del week-end comprensivo di pullman a/r, albergo con sistemazione in camera doppia e prima colazione, costo per ingresso nelle città d'arte, servizio guide, assicurazione: Euro100


Gita per il gemellaggio ZEUS – L’URLO
a TREVI e MONTEFALCO
domenica 26 novembre

Passeggiata in Umbria alla scoperta (leggi:assaggio!) dei vini, dell’olio e degli ottimi salumi.

Il programma prevede passeggiate alle Fonti del Clitunno, Trevi, Montefalco e dintorni con visite e degustazioni presso i più prestigiosi vigneti, cantine, frantoi e salumifici umbri.

- ore 8 partenza con pullman dal Metro Drive In
- ore 10 circa arrivo alle “chiare, fresche e dolci acque” cantate dal Petrarca, visita guidata alle "Fonti del Clitumno"; colazione presso il Frantonio Gradassi con presentazione e degustazione dell’Olio 2006. Visita agli oliveti e illustrazione dei sistemi di produzione.
- ore 13 pranzo presso un agriturismo dove abbiamo concordato il seguente menù: antipasto umbro, strangozzi alla spoletina (oppure gnocchetti alle erbe di campagna o zuppa di farro), grigliata mista di carne di produzione locale, insalata o patate arrosto, dolce (cresciona spoletina), acqua e vino locale, caffè e amaro dell'Umbria.
- ore 15.30 visita con passeggiata ai vigneti dove si produce l’ottimo Rosso di Montefalco e il “principe dei vini rossi”, il celeberrimo Sagrantino con degustazione presso la Cantina Tiburzi, dotata di annesso salumificio dove daremo libero sfogo ai nostri migliori sogni gastronomici…
rientro a Roma nel tardo pomeriggio

Costo della gita comprensivo di viaggio con pullman a/r, visita guidata alle Fonti del Clitumno, colazione presso il frantonio, pranzo come da programma, merenda con vino e salumi, euro: 45


NAPOLI sotterranea e la via dei presepi
domenica 3 dicembre, 2006
Quello che andremo a visitare è il grembo di Napoli, da cui essa stessa è nata, visitarlo significa compiere un viaggio nel tempo lungo duemila e quattrocento anni. Ogni epoca, dalla fondazione della Neapolis alle bombe della seconda guerra mondiale, ha lasciato traccia sulle mura di tufo giallo, pietra con cui la città è costruita. A quaranta metri di profondità sotto le vocianti e caratteristiche vie del centro storico di Napoli, si trova un mondo a parte, per molto ancora inesplorato, isolato nella sua quiete millenaria eppure strettamente collegato con la città. Attraverso il pittoresco ingresso in un tipico basso di Vico cinque Santi, fra l'arredamento domestico, si viene guidati alla scoperta di una misteriosa botola al di sotto del letto, attraverso questo particolarissimo ingresso inizia un viaggio indietro nel tempo...recenti scavi hanno portato alla luce i resti di un teatro greco romano che si trova proprio al di sotto di questo caratteristico basso napoletano...

Via S. Gregorio Armeno: il crocevia della meraviglia natalizia! Con le sue botteghe e le sue bancarelle, è il luogo del Natale napoletano, la meta obbligatoria di una passeggiata sentimentale alla ricerca di un pezzo nuovo da collocare sul presepio. Il presepe napoletano è una delle tradizioni più antiche e rinomate di Napoli. I pastori che lo compongono sono delle vere è proprie opere d'arte: statuine in terracotta riproducenti dettagliatamente il popolo Napoletano del '700, dipinte ad olio e vestite con stoffe pregiate. A Napoli esiste un vero e proprio culto per il presepe e i pastori ai quali è stata dedicata Via San Gregorio Armeno.

Chiesa di S. Lorenzo:
all’interno della chiesa vengono conservate due bacheche contenenti un centinaio di gusci di noce con all'interno piccolissime scene presepiali e di ispirazione biblica.
PROGRAMMA:

ore 7 partenza dal Drive In (piazzale degli Acilii)
ore 10 circa arrivo a Napoli, incontro con la guida presso la Stazione Centrale a Piazza Garibaldi e trasferimento a Piazza Municipio, dove si lascia il pullman. Qui inizia la passeggiata tra il centro monumentale e quello storico, percorrendo la famosa Spaccanapoli. Sosta presso la chiesa di San Lorenzo e alcune botteghe presepiali lungo via San Gregorio Armeno. Sosta pranzo. Ore 15 visita di Napoli Sotterranea e il Teatro greco-romano. Nel tardo pomeriggio partenza per Roma

Costo della gita comprensivo di viaggio in pullman a/r, 2 guide, ingressi con visita guidata attraverso la Napoli sotterranea: € 38

Al costo supplementare di 8 euro è possibile stipulare una polizza assicurativa con InaAssitalia, le persone interessate, al momento della prenotazione, devono comunicare nome, cognome, luogo e data di nascita.
Escluso dalla quota è il pranzo perché si lascia libero ogni partecipante di decidere se fermarsi a mangiare una pizza oppure approfittare delle numerose bancarelle, con ghiottonerie di ogni tipo, che si incontrano lungo la passeggiata.
Prenotazioni e informazioni: 06 50913805 (lasciare messaggio);339 5467212; infoacanto@yahoo.it

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Avete vecchie coperte da buttare?

Richiesta di aiuto da parte della nostra amica Liliana Mangione che, come volontaria del canile di Montelibretti avrebbe la necessità di rimediare vecchie coperte!
Quindi, se siete in condizione di aiutarla a rimediarne, mandatemi un sms al 339 5467212 e vi metterò in contatto con Liliana,

ciao Paola

Un filmato di oltre 4 minuti
dai Cesaroni

ed il link a Youtube

Ho appena ricevuto una telefonata dell'agenzia interinale, una delle tante a cui ho dispensato a piene mani i miei curriculum negli ultimi anni.
"Buongiorno, Rossella, ho un'ottima notizia per te! Guarda, non ci crederai ma ti abbiamo trovato un lavoro che non potrai proprio rifiutare, tu che sei così appassionata di tecnologia e che parli così bene sia l'italiano che le lingue straniere...".
Pausa di sospensione per creare pathos e far credere allo sfigato disoccupato di turno che gli si stanno spalancando davanti le porte dell'Eden.
"Uhm... E sarebbe?"
"Commessa da MediaWorld per il periodo delle feste di Natale! Dal 18 dicembre al 5 gennaio, comprese le domeniche... Ovviamente a parte il 25 e il 26! Che ne dici, non è esattamente quello che cercavi?".
Ma mi stai prendendo per il culo o cosa?!? Ho una Laurea, ho esperienza nel settore della comunicazione e dei media, ho lavorato 6 mesi in una casa editrice e mi vuoi far credere che "esattamente quello che cercavo" - io che sono "così appassionata di tecnologia e parlo così bene sia l'italiano che le lingue straniere" è fare la commessa da MediaWorld durante le feste di Natale?!?
Ma vaffanculo, va'!!!
Le ho riso in faccia e le ho risposto che se è un lavoro così strafigo vada a farlo lei, visto che è solo una cazzuta impiegata di un centro interinale e se per campare deve raccontare stronzate simili non se la passa poi tanto meglio di me...
Lo so che poi i soliti benpensanti dicono che noi della Generazione Mille Euro siamo dei cazzoni che non sanno adattarsi e non sanno accontentarsi, ma io non mi faccio più prendere per il culo da questi papponi della manovalanza poco-più-che-gratuita. Mi spiace, ma ho già dato...
Rossella

Una accanto all' altra, unite persino negli stessi luoghi di culto: e' il 'miracolo' di Torino 2006, che attraverso il Comitato Interfedi del Toroc riesce a mettere insieme le sette grandi religioni di tutto il mondo. Un dialogo che non si e' limitato all' organizzazione dell' assistenza spirituale alla famiglia olimpica, ma ha dato vita ad un confronto che proseguira' anche dopo i Giochi. Per piu' di due anni, i rappresentanti delle maggiori confessioni religiose - oltre ai cattolici, anche induismo, buddismo, islam (stando a La Padania si tratterebbe di una moschea dell'UCOII), protestantesimo, ortodossi ed ebraismo - hanno preparato l' accoglienza spirituale ai 2.500 atleti in arrivo a Torino. ''Il 95% - racconta il vicedirettore Toroc dei Rapporti con il territorio, Erminio Ribet - proviene da aree cristiane, in particolare protestanti, mentre la presenza degli altri culti e' piu' modesta''. Anche per i pochi che li professano, pero', sara' possibile ricevere assistenza: ''Nei villaggi di Torino e Sestriere - spiega Ribet - sono state allestite quattro sale, due per il culto e due di servizio''. Accadra' cosi' che persone dal differente credo si troveranno accanto nella preghiera, ''perche' l' unica distinzione che abbiamo fatto - continua - e' quella tra religioni scalze e non''. Non manchera', inoltre, la possibilita' di parlare con veri e propri padri spirituali. All' interno di queste strutture si alterneranno infatti, secondo un dettagliato programma, i 'cappellani olimpici' messi a disposizione degli atleti dalle diverse organizzazioni religiose che hanno costituito il comitato Interfedi. Un' esperienza che ora viene raccontata anche da un libro, ''Le religioni e lo sport'', pubblicato dalla Effata' Editrice. ''Questa occasione - rivela Ribet - ci ha permesso di annodare dei legami fra le religioni per aiutarle a comprendersi meglio''. Un dialogo improntato all' assoluta eguaglianza che continuera' anche dopo le Olimpiadi: il Comitato Interfedi, infatti, dovrebbe diventare un tavolo permanente per il confronto interreligioso al servizio della Citta' di Torino. ''Le modalita' non sono ancora state individuate - afferma Ribet - ma la Citta' ha gia' espresso questa intenzione''. Intanto, il Toroc ha pensato anche all' anima degli spettatori (oltre un milione) che dal 10 al 26 febbraio si riverseranno sul territorio a cinque cerchi: un opuscolo stampato in 20 mila copie indichera' loro tutti i luoghi di culto esistenti.

io e dj enzo la nostra massima ambizione nella vita è giocare a hattrick. non paghi abbiamo anche deciso di dare vita alle nostre squadre di hattrick ricreando tutti i giocatori dentro proevolutionsoccer. un cazzo di lavorone, però quando ci giochi sai esattamente per cosa cazzo hai faticato a fare. poi ancor meno paghi abbiamo anche deciso di ricrearci noi stessi e inserirci dentro le nostre squadre di hattrick ricreate dentro proevolutionsoccer. una roba da farci attribuire la schizofrenia onoraria. dj enzo è una tristissima mezza punta a fine carriera, evidentemente sovrappeso, logorato da una vita di eccessi, si trascina mestamente per il campo con una lentezza imbarazzante e ogni tanto lascia partire qualche sporadico colpo di classe. io invece sono un difensore dal tackle chirurgico con evidenti ambizioni centrocampistiche, un elegante stopper longileneo dalla chioma fluente e dagli zigomi taglienti, robusto ma tecnico, potente ma preciso, severo ma giusto. allora adesso abbiamo preso il giro che prima di andarci a sentire i dj set al venerdì sera lui passa di qui, mangiamo una roba e mentre parte il primo giro di amari domandiamo cortesemente alla first lady il permesso di alzarci da tavola per andare a far sgambettare i nostri alter ego virtuali. combinazione l'altra sera dj enzo ha ricevuto una raffica di schiaffi sulla faccia che se la ricorda fin che campa ma non ho certo aperto un blog per vantarmi delle mie imprese quindi passo oltre. asciugato il san simone prima di andar via abbiamo dato ancora una sorsata di grappa petrarca, cosa che ha veramente rischiato di esserci letale perchè neanche il tempo di sbarcare ai murazzi a dj enzo gli hanno fatto il portafoglio. ferma tutto. va bene che questi due giovani maghrebini loro hanno il vantaggio che passano le giornate a ciucciarsi il the verde contro noialtri che abbiamo invece questa passione per i digestivi che potrebbe costarci qualcosa in termini di lucidità. però intanto a questi due fenomeni che si credevano di poter fottere con la wrong pitching alliance gli abbiamo insegnato che devono ancora mangiarne di merda prima di poter mettere le mani sul budget settimanale disposto da dj enzo per i beveraggi del venerdì sera. e così pensando intensamente ai long drinks che rischiavamo di non bere per colpa dello scippo abbiamo ritenuto di reagire con tutta la brutalità richiesta dalle contingenze e riprenderci il portafoglio con tutti i soldi dentro e tutti i documenti in ordine, nonostante che a dj enzo gli avrebbe fatto comodo perdere la patente in modo da poter sostituire quella foto imbarazzante di lui diciottenne con una capigliatura afro. e comunque il punteggio della serata è grappa petrarca 1- the verde con la menta 0. questa vicissitudine ha fruttato qualcosa in termini di autostima ma purtroppo l'adrenalina pompante ha finito col dilapidare il patrimonio di ebbrezza che avevamo faticosamente costruito fino a quel momento, riportandoci alla sobrietà di partenza con un danno economico e morale dal valore incalcolabile. mentre aspettavamo che arrivassero i dj abbiamo iniziato anche a fare del nightclubbing vero e proprio migrando occasionalmente nel locale di fianco, perchè dj enzo lui sostiene che per una dieta bilanciata è consigliabile abbeverarsi da banconi diversi. per fortuna siamo ritornati in tempo per sentire il finale di gaiser, questo ragazzotto del michigan a cui evidentemente il flirt con i suoni sintetici mitteleuropei ha lasciato in eredità un taglio di capelli talmente poco presentabile che avrebbe potuto essere eseguito solo dalla mano di un parrucchiere tedesco. ma una tale prepotente esibizione di cattivo gusto è stata pesantemente mitigata da un finale di set semplicemente epico, affidato a una delirante rivisitazione di 25 bitches di troy pierce che si è presto trasformata in un interminabile incubo di marzialità minimale. fatti percuotere il cervello per mezz'ora da quello stillicidio di rullanti sordi, cassa elastica e oscillatori puntati verso il basso come una pistola gambizzante che vedrai che alla fine sarai pronto a uccidere in nome delle basse frequenze. ormai appagato, durante l'esibizione di heartthrob mi sono limitato a barcollare felice in mezzo alla pista in attesa che arrivasse qualcuno a trascinarmi verso casa. invece è arrivato dj enzo a piazzarmi giù per la gola un micidiale panino con la salsiccia che mi è letteralmente esploso nello stomaco nel momento in cui è venuto a contatto con un'aspirina effervescente che ho ingenuamente ingoiato senza prima scioglierla nell'acqua.

l'intento era quello di prevenire in parte la risacca perchè il giorno dopo dovevo andare al matrimonio. invece purtroppo ho dovuto fare una fatica ignobile per riuscire a riinfilarmi dentro il vestito della laurea e trascinarmi dentro questa chiesa dove ho molto sofferto per colpa del prete che ci faceva sempre alzare in piedi e dopo sedere di nuovo ogni due minuti, e io francamente ero più dello stato d'animo di piazzare saldamente il culo su quella panchina di legno fino alla fine della messa, anche per colpa di un apparato digerente talmente malmesso che ero quasi tentato di mangiarmi l'ostia per assorbire un po' di succhi gastrici. alla quinta volta che ci hanno fatto alzare in piedi per niente io e la first lady abbiam fatto su baracca e burattini e siamo usciti a fumare delle sigarette sul sagrato, in attesa che veniva l'ora di andare al ristorante a ciucciarsi l'aperitivo.

come bonus track consiglio una visita a 24 hours party people, dove nella pagina delle foto del party m_nus di venerdì oltre a poter ammirare il vergognoso taglio di capelli di gaiser potrete anche fruire di una simpatica epifania visiva alla foto numero 38, che riportiamo anche qui sotto per gentile concessione di bob moz.


atroC.T.X.Z.B.tion




“mentre milioni di uomini civili aprono libri, vanno al cinema o a teatro per sapere in che modo francesca sarà turbata da renato, ma odiando l'amante di suo padre, diventerà lesbica per sorda vendetta, studiosi che fanno cantare ai numeri una musica celeste, si domandano se lo spazio non si contragga attorno ad un veicolo. L'universo intero sarebbe, di conseguenza, accessibile: sarebbe possibile portarsi sulla stella più lontana, nello spazio di una vita umana."
Pauwels e Bergier “Il mattino dei maghi”


ieri mattina, in prima pagina sul corriere della sera è stato dedicato spazio alla “burla” che quelli di “buona domenica” hanno tirato al tg5. (che ridere.)
e poi ovviamente alla “rissa” che ha avuto luogo nello spazio dedicato al “ring”. (che trovata geniale.)
per questo motivo mi permetto di alleviare l’oberato giornalismo italiano di qualche peso, e mi occupo di una vicenda di poco conto, a cui ovviamente il giornalismo italiano ha dato poca importanza. così impegnato a occuparsi dei malanni di berlusconi e del tono di voce di prodi (che non si capisce proprio niente quando parla), delle risse di “buona domenica” e delle telefonate di moggi, non può certo occuparsi anche di questo. ovvero del fatto che per la prima volta nella storia è stato portato sulla terra del materiale extraterrestre. e che, fra i primi a occuparsene, sono stati degli studiosi italiani. e che su questo materiale, su queste particelle prese al volo sulla coda di una cometa, sono stati rinvenuti gli ingredienti del DNA. e noi italiani, gli eredi di dante, petrarca, michelangelo, ci dovremmo occupare di queste cose astruse?!?!
mi sembra scontato che i giornalisti se ne occupino poco! che ci sarà di interessante?!?!
tuttavia, e chiedendo scusa agli eventuali lettori di questa mia facezia, perché non si corra il rischio che qualche giornalista possa in qualche modo preoccuparsi di questo, mi sono preoccupato io di provare a intervistare qualcuno di questi studiosi. mi ha risposto la professoressa Alessandra Rotondi, la quale mi ha inviato non solo le risposte alle mie domande ma anche una documentazione fotografica (e qui smetto l’ironia) a dir poco fantastica.
pertanto, chi non è troppo impegnato e\o preoccupato dei rapporti fra lele mora e il fotografo corona, se trova un po’ di tempo, può qui leggersi l’intervista e vedere il piccolo montaggio che ho fatto con il materiale fruibile da tutti sul sito dell’ INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica).
buona lettura. (lele mora permettendo!)



1. quando è partita la sonda stardust, e quando è tornata?
La sonda Starduts è partita il 7 Febbraio 1999 da Cape Canaveral in Florida. Si tratta della prima sonda nella storia dell’esplorazione spaziale che ha riportato a Terra del materiale prelevato su una cometa (la 81P/Wild 2) e la seconda missione dopo quella dell’Apollo a riportare a Terra del materiale extraterrestre.
La capsula che ha portato a Terra i campioni, raccolti da Stardust durante la fase di fly-by della cometa 81P/Wild 2 il 2 Gennaio 2004, è atterrata il 15 Gennaio 2006 nel deserto dello Utah. E’ stata recuperata da un elicottero e portata al Johnson Space Center della NASA a Houston per essere aperta in camera bianca.

2. quali erano gli obiettivi della missione? e in che percentuale tali obiettivi sono stati raggiunti?
Il principale obiettivo della missione era raccogliere campioni della componente solida della chioma della cometa 81P/Wild2 e riportarli a Terra due anni dopo la raccolta. Il mezzo di raccolta è consistito in uno scudo composto da aerogel, cioè un particolare composto di silicio e ossigeno con una bassissima densità, quindi molto poroso, diciamo una spugna di vetro.
Un secondo obiettivo era quello di raccogliere con lo stesso metodo anche grani di polvere interstellare che a causa del moto del Sistema Solare solidale alla nostra galassia entrano nella parte interna del nostro sistema planetario.
Infine, naturalmente, lo studio del materiale raccolto in laboratorio. Per questo la NASA ha chiesto la collaborazione dei laboratori di tutto il mondo selezionandoli per la strumentazione d’avanguardia e per l’esperienza dei ricercatori nell’analisi di micro-particelle. I gruppi selezionati (197 ricercatori da tutto il mondo) hanno costituito il Preliminary Examination Team (PET) dedicato alla fase “chiusa” di analisi dei campioni: da Marzo a Settembre 2006. Si trattava di una fase in cui i dati chiusi alla diffusione, erano proprietà del PET fino alla pubblicazione su un volume dedicato della rivista Science.
La missione ha avuto esito molto positivo. Gli obiettivi sono stati raggiunti al 100% per quel che riguarda i campioni cometari. Siamo arrivati infatti fino alla pubblicazioni dei dati dell’analisi con l’uscita del volume di Science il 15 Dicembre 2006.
Per quel che riguarda i grani interstellari la raccolta è avvenuta ma la fase di estrazione dei grani dal mezzo di raccolta (l’aerogel) non è ancora iniziata. Infatti, come ci si aspettava, la dimensione di questi grani (0.1 micron, cioè 1/10.000.000 di metri) è tale che già la fase di identificazione dei grani all’interno dell’aerogel è critica. Per questo la NASA ha chiesto aiuto davvero a tutto il mondo organizzando un programma su web per l’identificazione dei grani in immagini al microscopio.
Il bilancio totale è comunque certamente ottimo è stata una missione “veloce” ed economica (è costata quanto la realizzazione del film Titanic!)

3. che ruolo hai\avete avuto nel progetto?
A Dicembre 2004 ho presentato alla NASA un proposal, per partecipare alla fase “chiusa” di analisi dei campioni, nel ruolo di responsabile (Principal Investigator) del team LANDS (Laboratori ANalysis of Dust from Space). Si tratta di un team composto da:
5 ricercatori napoletani:
John R. Brucato, Vito Mennella e Luigi Colangeli (dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte - INAF);
Gianluca Ferrini (uno dei talenti italiani che non potendo diventare ricercatore per mancanza di concorsi banditi non si è scoraggiato e ha fondato una piccola società, la Novaetech s.r.l., con altri due colleghi nella stessa situazione e continua a lavorare nel campo della ricerca. www.novaetech.it);
Alessandra Rotundi (Dipartimento di Scienze Applicate dell’Università Parthenope di Napoli);
e da due ricercatori catanesi:
Maria Elisabetta Palumbo e Giuseppe Baratta (dell’Osservatorio Astrofisico di Catania – INAF).
A Maggio 2005 ho avuto la risposta positiva della NASA. Il team LANDS, unico gruppo italiano selezionato dalla NASA, con grande emozione e impegno ha iniziato il lavoro preparativo come ad esempio il disegno e la realizzazione dei supporti su cui depositare e analizzare le particelle. La novaetech ha prodotto i portacampioni che abbiamo inviato alla NASA a Gennaio 2006. A Marzo sono andata al Johnson Space Center a Houston a prendere le prime due (di sette) particelle che la NASA ci aveva assegnato. Emozionante!
Abbiamo fatto misure di microspettroscopia Infrarossa, microscopia elettronica (a Napoli) e microspettroscopia Raman (a Catania) contribuendo con i nostri dati a tre dei sette articoli pubblicati sul volume di Science dedicato all’analisi dei campioni di Stardust.
4. cosa ha portato la sonda sulla terra? (cosa si intende per particelle?)
Le particelle cometarie, deboli aggregati di rocce più grandi e polveri fini non essendo saldamente tenuti insieme si sono separati durante l’ingresso nell’aerogel di raccolta formando tracce con diverse forme (fig. 5). Le tracce più grandi sono lunghe circa due centimentri e larghe circa mezzo centimetro.
I grani raccolti hanno dimensioni che vanno da qualche micron (1/1.000.000 di metro) a qualche centinaia di micron. In particolare, il nostro team si è occupato dell’analisi di particelle con dimensioni comprese tra 10 e 19 micron (più piccole della sezione di un capello, fig. 6).

5. quali sono state le scoperte più importanti (qualcosa in particolare vi ha stupito o colpito, o avete avuto solo conferme alle ipotesi) ?
Durante la fase chiusa di analisi rappresentanti di tutto il PET si sono incontrati per discutere lo stato delle analisi. L’atmosfera di entusiasmo era dovuta a questa prospettiva ma anche dall’emozione di ognuno di noi di avere la fortuna di poter lavorare su materiale così antico proveniente dai confini del Sistema Solare. L’obiettivo comune era quello di discutere intensamente su una moltitudine di risultati di altissimo livello ottenuti con diverse tecniche sofisticate, che vanno dalla microscopia ottica a imponenti sincrotroni. I risultati costituivano grande “puzzle” da costruire che, una volta costruito (diciamo con la pubblicazione del volume di Science), ha fornito numerose risposte non solo su come sono fatte le comete, che risultano essere corpi ben più complessi di quanto si sia ritenuto sinora (vedi punto 1), ma anche importanti informazioni sulla dinamica della formazione del Sistema Solare (vedi punto 2) e nuovi in-put alla teoria che vede le comete portatrici di vita sulla Terra (vedi punto tre).

1) I grani raccolti sono formati da agglomerati di diversi minerali di dimensioni submicroniche, ad esempio in un singolo grano delle dimensioni di 8 micron è costituito da tre diverse componenti: due minerali (pirrotite e enstatite) e da una zona di grani fini agglomerati con composizione simile a quella della Nebulosa protosolare (fig.7).
2) La presenza di minerali che si formano ad elevate temperature (circa 2000 °C) testimonia il fatto che i grani che formano le comete non hanno sempre stazionato ai margini del Sistema Solare ma hanno vissuto parte della loro vita in prossimità del Sole subendo importanti riscaldamenti. Questo porta a rivedere la dinamica della formazione del Sistema Solare.
3) La presenza di molecole organiche, ammine e amminoacidi fornisce ulteriori informazioni alla teoria che vede le comete come “mezzi di trasporto” per le molecole organiche dal mezzo interstellare alla Terra assegnando ad esse un ruolo nella formazione di forme biologiche sul nostro pianeta.

Si tratta di risultati in qualche modo già anticipati dalle ultime missioni spaziali verso le comete e dalle osservazioni astronomiche dallo spazio (ad esempio fatte dal telescopio orbitante Infrared Space Observatory dell’ESA), ma poter avere “la cometa sotto al microscopio” certamente ha permesso di andar nel dettaglio inoltre si potrà continuare ad analizzarla per decine di anni “avendola portata in laboratorio”

(this motherfuckin’ world/26)

tra l’altro qualcuno si è dimenticato lì sul mobile azzurro della cucina questa videocassetta di blackout di abel ferrara, che sarebbe questo film che ti spiega quante robe schifose ti possono succedere quando perdi il controllo per davvero, e sto parlando di casini seri, non esattamente come andargli a suonare il campanello a qualche povero coglione alle tre di notte come gigi l’altra sera. il blackout personalmente posso dire che non ce l’ho ancora in repertorio, però si stava considerando come volano via veloci certi ricordi di certe ottime serate, che te ne stai tutto il tempo a fare battute strepitose e interventi magistrali tipo sceneggiatura coi controcazzi e ti sembra magari che stai vivendo qualcosa d’importante o bello o che cazzo ne so e dopo al mattino ti svegli con dentro la testa quella nebbiolina schifosa e quando ti metti a ricordare vengono su a malapena un certo numero di frasi impastate a cazzo, ricordi malcagati che smettono subito di significare, e allora lo capisci al volo che è meglio che lasci perdere, croce sopra, la prossima volta ti ricordi di attaccare la telecamera.
purtroppo c’è da dire che quando bevi molto è una specie di luogo dove vanno a morire i neuroni, come il vertice assoluto della loro carriera di produttori di pensiero, una condizione dove loro capiscono che è venuto il momento di sacrificarsi per il bene della tua serata, e allora con quella mentalità dei samurai si mettono in riga e schizzano verso l’alto prima di disintegrarsi, gli spediscono giù alla bocca la parola giusta al momento giusto, senza bisogno che stai tanto a pensare, l’importante è iniziare la frase e poi lo senti che arrivano da sole le parole a incastrarsi una dentro l’altra, alcune che magari se ne stavano inutilizzate da un paio d’anni in attesa della frase giusta, ripeschi indietro nei recessi del cervello aneddoti, nomi, date, volti di terzini scadenti, frasi a effetto di qualche intellettuale cazzone che ha bruciato la sua vita dietro qualche libro di merda oppure un paio di sequenze di qualche film come si deve che mentre le racconti te le immagini che si disegnano dentro ai cervelli di tutti gli altri. questo mi immagino che fanno i neuroni inzuppati di alcol, sprintano sul finale appena di prima di esplodere, così sei dietro a dire qualche cazzata e ti viene in mente che lì dentro ti sta bruciando qualcosa, magari il ricordo di una volta che ti sei pisciato sotto da bambino o qualche nozione che al liceo per impararla eri stato giù a farti il culo tutto il pomeriggio. vale comunque la pena una volta ogni tanto di fare un po’ di spazio in archivio.
certe volte mi piace venirmene in camera e piantarmi qualcosa in cuffia per sentirla risuonare al massimo dello splendore. l’altra sera dopo che gli avevamo dato fondo al vino del kaiser, un merlot friulano del discount che bevevamo sempre nell’altra casa, mi sono messo su un vecchio pezzo di mobb deep che mi pare che racconta di certi negri che vorrebbero stendere mobb deep ma se ci provano soltanto mobb deep li stendono prima loro. prima di tornare di là ho dovuto aspettare il pezzo quando prodigy dice this is the motherfuckin’ start of your ending. quando sono così ho bisogno di sentire il beat altrimenti non decollo, come quei poveracci che a forza di pervertirsi in tutti i modi se non gli frusti il culo non gli viene duro, allora pure io quando sono mezzo andato senza bassi e senza battito non mi funziona niente. dopo quando ritorniamo dal nostro giro whisky, una pisciazza pirlandese senza lode né infamia, siamo lì che parliamo della natura del cinema come succede tutte le volte che viene a casa mia questo ragazzo biondo che se ne sta seduto dall’altra parte del tavolo. le birre le avevo messe in fresco al mattino perché lo sapevo già che a gigi prima di atterrare il culo sul materasso gli piace sempre spararsi nel gargarozzo ancora qualche centilitro di quella broda germanica che funziona come una specie di benzina super per questo fiume di cagate che saltano fuori veloci dalle bocche, robe di un certo spessore che quei merdaioli da cinquemila al mese che te le dovrebbero insegnare all’università non le riuscirebbero a mettere insieme neanche nei loro sogni più inconfessabili. meglio non pensarci a queste robe, molto meglio infilarsi senza fare casino dentro a questo letto dove c’è già dentro la mia signora che dorme con la tele accesa, al mattino la sento nel buio che mi dice di aprire la finestra quando mi alzo che nella stanza c’è puzza di ubriacone.
di tutte le robe che potevano affogarmi nel cervello mi è rimasta a galla questa frase di lei che mi diceva che aveva voglia di ascoltare un po’ di reggae. mi infilo sotto la doccia e tempo di asciugarmi sono per strada alla ricerca di una doppia raccolta della trojan con dentro un sacco di classici dimenticati che avevo visto in giro l’altro giorno. il doppio l’hanno venduto a qualcun altro sabato scorso, recupero un’altra compilation selezionata dallo stesso tipo con dentro delle robe giamaicane che in qualche modo centrano col punk, non chiedermi cosa. si vede subito che è felice, come si vede subito quel filo sottile di delusione quando si rende conto che qui dentro è pieno di basi elettroniche e dub dall’inizio alla fine, un attimo troppo cupo per i suoi gusti secondo me. sicuro che riparo nel fine settimana con qualcosa di più classico, peter tosh o jimmy cliff magari.
alla fine della storia non mi posso lamentare, che con davanti una giornata comatosa come questa qua non puoi domandargli al signore niente di meglio di un’ora abbondante di bassi pulsanti e quest’andatura narcotica che ti massaggia i nervi, magari insieme a un paio di bicchieri di qualche pastiglia effervescente per lenire i sintomi parainfluenzali della risacca.

atroC.T.X.Z.B.tion

(this motherfuckin' world/25)

quando è giorno di coppa non c’è niente da fare, è questa qua la ragione che gli direi se qualcuno una volta mi chiede com’è che mi sono condannato a questa vita da pezzente, che non lavoro o lavoro poco e male e malvolentieri. perché quando c’è il futbol al mercoledì, che magari c’è qualche partita importante da vedere, allora appena mi sveglio incomincio subito a pensare al futbol e dopo per tutto il giorno non riesco a fare un cazzo di niente senza pensare al futbol. tu glielo affideresti il fatturato della tua ditta a un cazzone che mentre firma le bolle d’accompagnamento pensa a come sistemare una difesa per fermare un attacco a tre punte? chissà quanta ce n’è di gente così che piantano casino sul lavoro perché invece di stare concentrati pensano alla champions e dopo vanno in giro e combinano un sacco di cagate. io almeno c’ho avuto la decenza di tagliarmi fuori da solo. lavoro la domenica e vaffanculo il campionato, alla fine quando lavori come me nel ramo ristorazione te ne devi fare una ragione che la domenica per te non esiste. tanto a meno che non siamo a fine campionato è difficile che sale quella tensione che ti strizza le palle fin dal mattino come per la champions, e allora lavori, e al massimo ogni cinque minuti gli chiedi a qualcuno se sa qualcosa e dopo quando hai finito ti guardi controcampo mentre ti succhi di gusto la tua birra della domenica sera che dopo dodici ore di lavoro filate è il massimo della vita. il casino è quando ci sono le partite importanti o quando c’è la nazionale che gioca in giro qualcuna di quelle partite che valgono la pena, tipo europei, mondiali e via dicendo. allora quei momenti lì capisci che non hai tempo di stare tutto il giorno a dargli retta a qualche capufficio o segretaria o qualcuno di quegli stracciapalle che stanno lì a martellarti per farti lavorare quando l’unica roba che vorresti veramente sarebbe startene comodo da qualche parte a leggerti le formazioni sulla gazza, cominciare a entrare nel clima e tutto quanto. va sempre a finire che mi piazzo lì sul divano, aspettare i notiziari sportivi, guardare il televideo, vedere le formazioni e tutto il resto, mi schianto lì come una specie di merda spalmata sul marciapiede a fumarne una dietro l’altra, al pomeriggio ciucciarmi qualche birra prepartita facendo sempre attenzione a risparmiarne un certo numero per quando la situazione comincia a farsi tesa. come vita non sarà il massimo dell’ambizione però se pensi quando come questa settimana che non c’è niente da fare è pure peggio.
se deve venire qualcuno qui a casa a vedere il futbol alla tele magari esco a fare scorta di birra scadente in qualche discount qui vicino, bisogna solo non alzarsi troppo tardi altrimenti va a finire che non si freddano per tempo e massimo alle dieci devono stare dentro il frigo. con la storia che giocano al mercoledì bisogna fare attenzione, che il mercoledì pomeriggio a torino è tutto chiuso e se non ti ricordi di andare prima va a finire che rimani senza, allora tocca magari andargliele a strapagare a qualche cinese, che poi ti fai incartare anche un paio di involtini così finisce che hai sforato il budget ancora prima di incominciare. la roba che mi fa incazzare di più di tutte è quando vengono giù quei mangiamerda di inglesi che per colpa loro i supermercati blindano lo scomparto alcol per paura che quelli bevono e dopo piantano casini in giro, morale della favola non trovi una birra fresca neanche se ti metti a pregare tutti i santi del paradiso. che io dico se non reggete l’alcol statevene a casa vostra, invece di venire qui a ustionarvi quelle facce biancastre che sembrano i nostri culi quando ci togliamo il costume quando veniamo via dalla spiaggia, vengono qui a piantare casino in casa nostra così morale della favola a noi ci tocca guardarci le partite tranugiando crodini, peggio ancora gli stappini, che sarebbero quei crodini del discount che costano un quarto e fanno schifo uguale. infatti adesso che abbiamo pescato il liverpool è un bel casino e bisogna ricordarsi di muoversi per tempo, come se non bastasse che vengono qua a rinvangare quei ricordi di merda di quella serata che da bambino gli chiedevo a mia madre cos’era quel casino che facevano vedere alla tele. ci sarebbe da blindarli dentro quell’isola di merda ai mangiarosbif, fargli esportare giusto un paio di dischi buoni all’anno e loro lasciarli chiusi lì dentro a marcirsi le ossa sotto quella pioggia battente che li ha condannati per l’eternità, che se d’estate non se ne vanno un paio di settimane in spagna per asciugarsi al sole gli viene la ruggine nel cervello, neanche ce ne fosse bisogno per stare a sentire la cagate che combinano quei quattro cazzoni incoronati rinsecchiti che a loro gli piacciono tanto. gli spagnoli per esempio sono gente che vengono qui, bevono tutto il giorno come delle merde e mai che vanno in giro a dargli fastidio a qualcuno. sempre portato un gran rispetto agli spagnoli, razza designata per il divertimento, i più grandi fabbricatori di serate indimenticabili che puoi trovare sul mercato. certo che gli conviene divertirsi prima, che quando vengono giù a torino è più il tempo che passano a raccogliere palloni nella loro porta che altro, tipo quella bastonata sulle orecchie che gli ha rifilato il panteron la settimana scorsa.
prendi quello per esempio, grande godimento e tutto quanto eppure per qualche strano motivo al mattino mi sveglio che sono da buttare giù per lo scarico del cesso. non so come mai, però appena aperti gli occhi mi sono subito messo a pensare al lato economico della faccenda. tirarsi giù dal letto a metà mattina con il cervello a bagno nei succhi gastrici, stomaco arrotolato su sé stesso tipo qualcuno di quei nuovi panini che si sono messi a vendere gli arabi qualche anno fa. come progetto per la giornata ci sarebbe da andare in giro a vedere delle case che sa il cazzo come faremo a pagare l’affitto. allora pensavo che non sarebbe male qualche volta riuscire a convincere qualcuno a darti dei soldi per fare qualcosa, essere tu quello che gli da soddisfazione alla gente invece di passare la vita a raccattare soldi da dargli a qualcuno per intrattenerti, anestetizzarti un paio d’ore, perché alla lunga ti umilia startene tutto il tempo a guardare quegli altri che intascano e si comprano case nei posti più fighi e macchine e tutto il resto e tu alla fine ti becchi la parte più squallida della faccenda, un paio d’ore di tensione e godimento per riuscire a smettere di pensare ai quintali di merda che ti toccherà mangiare per tirare su due lire. è questo qui è il futbol, e l’intrattenimento in generale, una roba che funziona, e funziona alla grande, fino a quando non ti metti a pensare che fare parte del pubblico è la condizione più schifosa di tutte. solo che sono robe che ti viene da pensarle sempre dopo, che quando te ne stai con i coglioni stritolati nella morsa del piacere di queste robe qua stai tranquillo che non te ne frega.
quando sono pronto, in leggero ritardo, penso che ai padroni di casa non gli piace affittare appartamenti alla gente con la barba sfatta, che poi è questo qua il motivo per cui preferisco che le case vadano a vederle le ragazze, che alla gente gli danno più fiducia. mi rado al volo con questa nuova lametta che ha comprato mio padre. un paio di secondi dopo che ho finito cominciano a uscirmi puntini rossi dappertutto sulla parte destra della faccia, tocca presantarsi all’appuntamento con la sciarpa alta e un fazzoletto schiacciato contro, che è difficile fargli credere a qualcuno che sei una brava persona mentre sanguini come un maiale.

atroC.T.X.Z.B.tion

Jens Lehmann 4
Peccato. Mi dispaice tanto dare un voto simile al tedesco, Jens e' un titpo di portiere che e' quasi il mio ideale, ma questo secondo errore mi ha deluso. Forse la colpa e' dell'eta'. Speriamo meglio in futuro.
Gael Clichy 6
Troppo impeganto nel coprire e poco attivo sulla fascia nelle sue entusiasmanti discese.
Kolo Toure' 7
Perfetto, come sempre. Poi la fasci di Capitano gli dona molto.
William Gallas S.v.
Gioca solo 20 minuti e un brutto infortunio lo terra' lontano alcune settimane lontano dal campo.
Philippe Senderos 7
Non un solo errore e una concetrazioen intensa. Vuole il posto da titolare e si vede. Bravo Phil
Bacary Sagna 7
Ma cavolo, questo si che e' un giocatore serio. Ma perche' nessuno ne parlava nel passato? Grande Wenger per averci regalato questo terzino destro.
Cesc Fabregas 7
In ogni parte del campo, combatte come un gladiatore e non si tira indietro neppure davanti a ragazzi che hanno il doppio del suo peso.
Mathieu Flamini 6,5
Doveva andare via. meno male che e' rimasto. Per ora ricopre un ruolo che non e' propriamente suo, in futuro Wenger potrebbe utilizzarlo anche sulla fascia sinistra in difesa.
Alexander Hleb 6
Dopo un mese e mezzo, il bielorusso decide di riposarsi. Partita sottotono la sua, fa il compito giusto giuto.
Theo Walcott 6,5
Certe sue serpentine sono fantastiche, purtroppo dimostra tutti i suoi 17 anni nel tocco finale.
Ncklas Bendtner 6,5
Gioca solo gli ultimi 20 minuti ma mette paura almeno due volte alla retroguardia del Blackburn.
Eduardo Da Silva 6
Era la sau prima partita in Premier, ha bisogno di almeno altre 2-3 per capire dove si trova.
Denilson 5,5
Mi attendevo un attimo di piu' da lui, ma e' anche vero che il Blackburn non faceva giocare con i tanti falli e lui e' troppo tecnico per giocare contro squadre simili.
Robin Van Persie 7
Io dissi che avrebbe superato i 20 goal, ebbene e' gia' a due, su due partite. Di questo passo ne fa ...ehm...38 !..eheheh